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Costa Concordia: dal naufragio allo smantellamento.

Pubblicato da | Settembre 14, 2014 | Notizie | Commenti
Costa Concordia: dal naufragio allo smantellamento.

La storia della nautica ci ricorda che mai è accaduto un avvenimento del genere. Ebbene si, è un primato quello eseguito e tuttora in fase di completamento. Basti pensare di quanto sia ingente il tutto un po di numeri per render l'idea: piu di 4000 persone (passeggeri ed equipaggio), piu di 250mt di nave (esattamente 290,20 m fuori tutto), un dislocamento pari a 45.000 tonnellate, 1500 cabine, 13 ponti ecc).

Sembrava essere un inizio di crociera come tante, un'insieme di euforia, emozioni, spensieratezza, voglia di esplorare nuovi luoghi, usanze, culture, il tutto magari comodamente mentre si cena con i nostri compagni di viaggio al tavolo di un ristorante a 5 stelle, insomma una vacanza. Ecco, tutto è accaduto verso l'ora di cena, qualche ora dopo che si è salpati dal porto di partenza Civitavecchia, senza neanche avere il tempo sufficiente per potersi ambientare "nel centro commerciale galleggiante" che ci condurrà presso le mete previste, non curanti (forse) della sicurezza dei propri ospiti ( più di 4000 con una varietà imbarazzante di nazionalità).

Costa Concordia: dal naufragio allo smantellamento.

Costa Concordia: dal naufragio allo smantellamento.

Erano le 21:45 di un freddo ed apparentemente (sino ad allora) comune venerdì 13 Gennaio 2012, quando una delle navi appartenente alla flotta Costa Crociere, la Costa Concordia, durante la navigazione verso la prima tappa sulla rotta prestabilita (Savona), effettuo' una manovra (che sembrerebbero conoscere tutti ufficiosamente ma non ufficialmente) tanto affascinante quanto pericolosa, denominata "INCHINO". Durante la quale, urtò accidentalmente il più piccolo degli scogli de Le Scole situato a solo 500 mt dalla tanto rinomata isola del Giglio, provocando uno squarcio di 70 mt nello scafo.

Durante la fase di progettazione della costa concordia il team di progettisti ha previsto il caso limite di criticità in merito alla stabilità della stessa pari a 3 scompartimenti allagati, purtroppo il destino ha voluto che fossero 4 ed ecco il motivo per il quale la galleggiabilita della stessa è stata compromessa.

Costa Concordia: dal naufragio allo smantellamento.

Tutto sembrerebbe essere accaduto (stando alla, QUI disponibile, Relazione tecnica dei consulenti nominati dal GIP del tribunale di Grosseto) a causa di una cattiva usanza, quella adoperata dagli indagati, il Capitano Schettino, e il vicecomandante e primo ufficiale Ciro Ambrosio (Ciro Ambrosio era l'ufficiale di guardia sul ponte al momento dell'incidente, il Comandante in II era Roberto Bosio), in onore di vecchi lupi di mare che vivono lungo le coste del nostro bel paese e si godono insieme ai propri compaesani il passaggio di ingenti navi a distanze a dir poco ravvicinate. Navi da crociera al cui comando vi sono spesso lupi di mare che eseguono ordini dall'alto delle gerarchie del sistema, che , nella maggior parte dei casi si rivela (forse) non curante di un adeguata preparazione ed addestramento a favore delle proprie crew; difatti quest'ultime molto spesso di nazionalità non occidentali e con salari che non raggiungono la soglia minima.

L'isola del Giglio è stata, secondo il modesto parere del sottoscritto, la parte piu lesa ( in termini complessivi ) di tutta questa disavventura, difatti sin dai primi soccorsi si e accollata responsabilita che non gli spettavano se non per il grande senso d'umanita' che ha avuto questo popolo nei riguardi di persone di ogni nazionalita che si sono trovate in difficolta.

Costa Concordia: dal naufragio allo smantellamento.

Costa Concordia: dal naufragio allo smantellamento.

Yacht con autonomia oceanica. Costa Concordia: dal naufragio allo smantellamento.

Per ben 2 anni circa il relitto e rimasto arenato sulla scogliera su cui si era adagiato nella sua fase finale di abbandono nave. In questo tempo trascorso, intere equipe di ingegneri interpellati da tutto il mondo ,data l'esclusività della tragedia, hanno avuto modo di confrontarsi per poter progettare una soluzione valida e quanto piu possibile vicina alla perfezione, poiché, nonostante si trattasse di un'evento unico al mondo sino adesso, non sarebbero stati possibili ulteriori errori.

Media da tutto il mondo sono arrivati sul luogo del naufragio, per poter documentare quanto accaduto,e soprattutto aggiornare gli occhi di tutto il mondo circa lo svolgersi delle tanto ponderate ed attese operazioni di rimozione del relitto.

Costa Concordia: dal naufragio allo smantellamento.

Il progetto di rimozione dopo svariati mesi di studio è pronto per essere attuato.

Il 17 Settembre 2013, la prima fase di rimozione, quella riguardante la rotazione della nave, più propriamente chiamato parbuckling è andata conclusa. La seconda fase, riguardante il rigalleggiamento del relitto, è stata attuata in data 14 Luglio 2014, tempo necessario per la realizzazione ed installazione dei cassoni che permetteranno il completamento della fase stessa.

Come se non bastasse, al pasticcio già avvenuto, si sono aggiunte a discapito di diverse decine di vite umane (ben 32) purtroppo, l'incompetenza/mancanza di lucidità nel svolgere le operazioni di evacuazione secondo le norme marittime, basti pensare che l'avviso di abbandono nave è avvenuto solo dopo 1 ora e 13min dalla collisione, e ciò è un aspetto di fondamentale importanza, poichè in certe circostanze i minuti fanno la differenza.

Costa Concordia: dal naufragio allo smantellamento.

L'ultimo viaggio l'ha percorso trainata da due rimorchiatori oceanici, il Blizzard e il Resolve Earl, ed ha lasciato l'isola del Giglio mercoledì 23 luglio 2014. Il viaggio dal Giglio a Genova è stato lungo 200 miglia nautiche, 370 chilometri, ed è durato poco meno di quattro giorni a una velocità media di 2,5 miglia all'ora. La Costa Concordia è arrivata a Genova all'alba di domenica 27 luglio nell'area portuale di Pra-Voltri per lo smantellamento.

Subito dopo l'ormeggio nel porto genovese, nel pomeriggio la proprietà della nave è stata ceduta dall'assicurazione della compagnia di navigazione al consorzio Saipem-San Giorgio per la gestione dello smantellamento e del riciclo del relitto, con una commessa di circa 100 milioni di euro.

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